domenica 17 ottobre 2010

Cena al ristorante “Il tartufo”, Revere (MN)

La cantina del ristorante
Il ristorante, di buon livello, è piuttosto conosciuto nella zona e, come si può capire dal nome, in stagione presenta piatti che possono essere accompagnati dal prezioso tubero.
Decido di passarvi una serata con due tra le mie più care amiche per fare delle chiaccchiere in tranquillità.
Appena entrate, un cameriere ci accoglie e ci accompagna nell’accogliente cantina per l’aperitivo in piedi: ci serve un buon prosecco e possiamo iniziare a stuzzicare l’appetito con salame nostrano, cubetti di mortadella, pezzetti di focaccia, scaglie di grana padano in forma, selezione di sott’oli: pomodori secchi, cipolle e funghi. Niente di originale ma un classico sempre attuale e gustoso.
Per la cena, ci spostiamo poi nella sala al piano superiore dove l’ambiente è molto intimo e raccolto.
Un ottimo posto per chiacchiere e confidenze tra amiche.

La tavola è elegante e tradizionale: la tovaglia è un damascato argento su fondo bluette, il blu viene anche ripreso nel calice dell’acqua mentre quello del vino è rigorosamente di cristallo trasparente.
I sottopiatti sono in argento, segno che l’ispirazione è di tipo classico.
Come entrèe riceviamo una piccola sfoglia con tonno affumicato e un burro di Normandia con pepe verde e sale affumicato abbinato a piccoli bocconcini di pane, non particolarmente fragranti.
La carta ci presenta una buona varietà di piatti, alcuni dei quali con possibilità di essere arricchiti dal tartufo bianco tipico della zona.
Intendiamoci: nulla a che vedere con il profumo elegante e persistente del tartufo d’Alba, che personalmente ritengo il migliore al mondo ma, nella sua piacevole tipicità locale, di buona qualità.
Ho optato per primo e secondo: una zuppa di funghi porcini con crostini servita direttamente al tavolo dalla zuppiera in un piatto da consommé. Con mio grande piacere, mi è stata lasciata sul tavolo e non nego di essermi concessa il bis. Devo dire leggermente salata ma di consistenza comunque sostanzialmente cremosa e avvolgente.
Come secondo una tartare di filetto di manzo condita con cipolla, capperi, erbe aromatiche e salsa Worcester con spolverata di tartufo. Buona la carne e molto morbida e anche il condimento è risultato delicato e non troppo avvolgente nel sapore. Forse la presenza del tartufo avrebbe dovuto conferire al piatto un profumo più deciso che invece è rimasto un po’ troppo delicato.
Una delle mie commensali invece ha orientato la sua scelta sull’antipasto di cipolla rossa al forno al parmigiano e sul primo di anelli di pasta saltati con zucca, gamberoni e julienne di pancetta croccante, che mi ha fatto assaggiare. In questo caso forse il condimento era un po’ troppo pretenzioso: unire carne e pesce nello stesso piatto risulta di difficile equilibrio. In questo caso ha appesantito un po’ l’insieme anche se l’idea poteva risultare originale e interessante.
La terza amica ha scelto come primo il classico risotto al tartufo, in porzione assolutamente abbondante ed è passata poi al dolce: semifreddo al torroncino con cioccolato fuso. Assolutamente divino.
Il vino che ho selezionato per la serata è un cabernet sauvignon del 2007 friulano della cantina Sturm. L’unica critica è che non ci viene fatto assaggiare ma direttamente versato nei bicchieri, comunque fortunatamente di buon livello. Il vino, di colore rosso tendente al violaceo e profumo persistente di frutti a bacca rossa come lampone e ribes, presentava un gusto rotondo e un buon equilibrio, con tannini presenti ma non prevalenti.

Alla fine delle portate e prima del dolce ci viene offerto un piccolo semifreddo al cappuccino in bicchierino di vetro con consistenza di mousse. Semplicemente ottimo.

Notevole la carta dei caffè di varie provenienze: Etiopia, Guatemala Papua Nuova Guinea, Portorico, Brasile, Giamaica. Ho scelto quello della Giamaica, con sapore ricco ed avvolgente.

Prezzo per tre 135 Euro
Voto 7

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